I Partigiani di Salò

Regalo di fine legislatura: Salò come la Resistenza

Resta solo un mese a questa legislatura. Troppo poco per fare molte cose utili. Quanto basta per temere di veder approvata un’altra legge vergogna.

Non sono in gioco gli interessi del premier, questa volta, ma quella smania di riscrivere la storia d’Italia che anima troppo spesso lui stesso e i suoi alleati. Nonostante mesi di polemiche, l’11 gennaio approderà in aula al Senato il provvedimento che riconosce ai repubblichini di Salò lo status di militari belligeranti. Equiparandoli, per legge, a quanti combatterono per la libertà.

Il voto finale è già previsto per il 16 gennaio, in tempo per regalare una nota di revanchismo storico alla campagna elettorale. Non in tempo, fortunatamente, per arrivare all’approvazione finale della Camera.

«Trovo aberrante che la maggioranza del Senato abbia voluto iscrivere all’ordine del giorno dell’Aula per i primi di gennaio la proposta vergognosa di equiparare i reduci di Salò ai partigiani che contribuirono a liberare l’Italia dall’occupazione tedesca e dalla dittatura fascista», afferma il senatore Ds Walter Vitali. Ma «evidentemente si prosegue nel voler marchiare questa legislatura con l’infamia di un provvedimento del genere approvato anche in un solo ramo del Parlamento come pericoloso precedente per il futuro». Armando Cossutta, presidente dei Comunisti italiani, incita l’Unione ad impedire «l’ultimo oltraggio».

Mi rendo conto che questo articolo non è preso dal giornale più super partes del mondo.
Rendetevi conto però che questa gente vuole mettere sullo stesso piano chi ha combattuto per il nazifascimo e chi ha combattuto per un’Italia libera.

Vi riporto un pezzo del mio post sul 25 Aprile per farvi capire come la penso.
Per essere precisi voglio riportare ancora le parole di Gian Carla Codrignani, bolognese, ex parlamentare e parente di partigiani cattolici.

La pietà umana è doverosa, ma non tutti i morti sono uguali, altrimenti la morte e il sacrificio diventano uguali per qualsiasi scopo o ideologia per cui si decide di combattere, basta solo che ci sia un’idea dietro.

Facendo un’iperbole in questo caso allora saremmo quasi capaci di dire che la morte di un attentatore suicida è paragonabile alla morte di un portatore di pace (sì sì è un’iperbole eh)

E allora da cosa nasce questa consapevolezza di diversità tra partigiani e ragazzi di Salò?

“Nasce dalla nostra Costituzione. Ho sentito più volte definire questo documento come un semplice accordo tra partigiani fatto nel dopoguerra ma, miei cari, la Costituzione è nata per garantire diritti a tutti e un futuro migliore. Ricordatevelo sempre. Sembra scontato da dire, ma se avessero vinto i ragazzi di Salò noi questa intervista non potremmo neppure farla”

Se penso a ste cose sto male.

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